Studiare è un’arte che si apprezza con la saggezza del sapere che l’insegnamento lo si vive tutti i giorni e non solo a scuola, a qualsiasi età.
Studiare, arriva dal latino studere, è applicarsi all’apprendimento e all’approfondimento di uno o più campi o settori di conoscenza e di esperienza, o anche di un singolo argomento che ora può essere significativo; ma studiare è anche cercare, impegnandosi con le proprie capacità ed esperienze, di realizzare, di risolvere qualcosa di nuovo, di diverso, di non noto, è osservare, indagare, esaminare per conoscere, ciò che dobbiamo apprendere per spiegare a chi non conosce o a chi conosce per condividere i nostri pensieri.
Il nostro studio deve accompagnarci sempre in una relazione con le altre persone. Come studenti in una nuova relazione con l’insegnante, da adulti con le persone che ci stanno accanto, dal lavoro o personalmente.
Ciò che ci può aiutare, è trovare sempre una ragione nelle cose nuove che vogliamo raggiungere, dobbiamo evincere i concetti nuovi e vecchi che troviamo in noi, quelli più importanti e rivolgerli verso l’attenzione del programma che vogliamo raggiungere.
Quando valutiamo di aver trovato un’immagine, magari anche un’immagine emotiva che ci coinvolge nel nostro percorso, ci aiuta ad elaborarlo più velocemente. Le emozioni che proviamo quando abbiamo qualcosa da rielaborare ci aiutano a perfezionare il nostro concetto cardine.
Lo studio ci aiuta nelle discussioni, se siamo acculturati, è facile uscire positivi da moltissime situazioni, anche quando abbiamo bisogno di trovare un posto di lavoro, lo studio ci facilita.
Mio zio mi diceva sempre che la scuola a volte può essere difficile, ma la cultura la si può ottenere ugualmente, leggendo in modo consapevole, giornali, libri…lo studio ci rende sicuramente persone più libere di scegliere ciò che vorremmo; spesso in questo periodo lo stato utilizza molti a restare sottomessi, in realtà la cultura e lo studio evitano la sottomissione. Tutto ciò non è la scuola a darcelo, la scuola ci aiuta a comprendere se la valutiamo con ciò che viviamo, se pensiamo che lo studio a memoria sia valido, non abbiamo ancora capito che è così che vi fanno sottomettere. L’agito fa la differenza, se ti dico una cosa e ne faccio un’altra, la persona seguo l’agito non quello che ascolta.
In qualsiasi momento lo studio è cultura, non potrà togliervela nessuno, su ciò bisogna lavorare.
Comprendiamo che studiare è fondamentale, essere arcigni è ciò, che chi non ha studiato realmente come siamo noi uomini, fa in modo di condividerlo con chi è come lui, ma noi che abbiamo studiato estraniamoci e lavoriamo in un modo più costruttivo.
Quando le altre persone ci guardano e ci giudicano, lavoriamo su chi siamo anche con loro. Le persone che parlano male degli altri, sono quelle che tutto sommato hanno studiato molto poco. Lasciamole andare, contempliamo che fanno parte della vita, basiamoci sul nostro respiro regolare e facciamo un po’ di relax.
Lo studio ha comunque bisogno anche di tranquillità, l’agitazione non agevola.
Bell’articolo 💙
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