Dall’inglese possiamo tradurlo come mente consapevole e presente (pienezza), ma è anche concentrazione.
Consapevolezza è agire in modo intenzionale e adeguato senza giudicare le azioni, i pensieri e il nostro dire. La concentrazione della mente di restare presente a se stessa, dirigendo sul respiro e sulle vite interconnesse legate al corpo, comprese le emozioni.
Jon Kabat Ziin, scienziato e teorico della mindfulness la definisce come “porre attenzione in modo particolare: intenzionalmente, nel momento presente e in modo non giudicante.”
Aprirsi alla realtà senza distrazioni è la condizione indispensabile per capire noi stessi e gli altri, così come siamo e come sono, e rendere ogni forma di sofferenza un’esperienza di apertura di tenerezza, una ragione di contatto con la dimensione profonda dell’essere vivi, con una paura adeguata al stato che stiamo vivendo, ragionandola e gestendole.
La Mindfulness è un allenamento fondato su esercizi specifici che coinvolgono il corpo e l’attenzione, il cui fine è coltivare l’abitudine alla consapevolezza per conseguire uno stato mentale per ascoltarsi e accogliere i nostri stati mentali con empatia a quelli degli altri.
Mindfulness non è una pratica statica ma richiede energia, sforzo finalizzato, tempo, intenzione, determinazione, disciplina, non è uno sforzo ma una volontà.
Per sostenere l’attenzione, si utilizzano alcuni supporti naturalmente disponibili alla mente in ogni possibile occasione:
- il corpo (prestando attenzione al respiro, senza il respiro non potremmo sopravvivere, ma il respiro ha diverse avversità, tranquillo, agitato (per sport, interrogazioni…) ad alcune aree specifiche o al corpo nella sua complessità, scrutando una parte alla volta;
- le percezioni dei sensi (tutto ciò che è raccolto dai sensi, ovvero udito, vista, tatto, olfatto, gusto, e dalla mente) che offre una risposta fisiologica, fisica o psicologica a ciò che ci piace, ciò che non ci piace e ciò che suscita indifferenza, qui e ora;
- le emozioni e i sentimenti
- i pensieri e le idee
Kabat-Zinn sostiene che la posizione che si assume “è un atteggiamento esterno che ci aiuta a coltivare un atteggiamento interno di dignità, pazienza e autoaccettazione” (1991). Dunque non è necessario focalizzarsi su una postura, la Mindfulness è uno stato mentale da esercitare in ogni momento, da coltivare in qualsiasi condizione, proprio perché edificata sull’accettazione e la fresca apertura della mente a quello che c’è nel momento presente e senza giudizio.
La mindfulness può essere attivata in modalità strutturata o non strutturata; Seduti, body scan, ecc…oppure camminata, corsa, yoga, ecc…
E’ importante anche la mindfulness per bambini o adolescenti (Eline Snel, Cristhopher Willard, psicologi e psicoterapeuti); devono avere la pratica della piena consapevolezza per rendersi più empatiche e resilienti.
Devono rendersi conto che ciò che avviene fa parte della loro consapevolezza e della metacognizione. L’attivazione della mindfulness aiuta a prevenire le priorità principali, aiuta a calmarsi e a concentrarsi. La mindfulness per bambini e adolescenti non serve a stare seduti, sono esercizi brevi e semplici che si aiutano con altri lavori per aiutare a essere più consapevoli. Tich Nhat Hant, monaco vietnamita che ha contribuito a diffondere la mindfulness in occidente, invita a trasformare la vita di tutti i giorni in uno stile di vita, dobbiamo donare consapevolezza al nostro respiro e a tutti i nostri impegni quotidiani.
Buongiorno, io la pratico da mesi e mesi e ho già acquisito dei benefici
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Sono felice. La Mindfulness è una strategia che ci aiuta nella nostra autenticità.
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