La consulenza è fatta soprattutto di assertività e della comunicazione non violenta, vediamo perché.
Assertività cos’è?
L’adolescente deve ascoltare consapevolmente ciò che viene detto, essere sicuri di ciò che mi viene detto.
Per comprendere se l’adolescente ha trovato corretto ciò che è stato detto deve attuare convalidare ciò gli è stato detto, ma come si fa? Il ragazzo deve rispondere dicendo: “ho sentito che mi ha detto determinate cose…”, mi sono sentito così…, “ho sentito questo cosa mentre parlavi e corretta?”, c’è una concordanza su ciò che il consulente dice e su ciò che il ragazzo apprende. Queste domande fanno parte della comunicazione non violenta.
L’adolescente deve esprimere il suo punto di vista e i suoi sentimenti che lo attuano, se non si comunica ciò che abbiamo dentro poi subentra la rabbia, che se non è gestita diventa stressante o ira incontrollabile e va gestita.
Gli adolescenti devono anche comprendere che parlare con qualcuno non è tutto bianco o nero c’è un compromesso a cui bisognerebbe giungere se si vuole un accordo per stare bene. C’è una condivisione in ciò che ci siamo detti. Bisogna anche tener conto di accettare le divergenze degli altri, non dobbiamo per forza accettarle, resta comunque una comunanza nel mio e nel suo eloquio.
Bisogna condividere quello il ragazzo ha dentro di sé e che vuole esprimere, difficile trovare un ragazzo che non voglia esprimere se stesso per quello che è, se gli si dà la possibilità di convalidare il suo punto di vista.
L’attenzione che date a voi stessi, che non è il fatto di primeggiare, ma è essere certi che voi siate quello che siete in condizioni di essere, senza giudicare gli altri e senza giudicare se stessi, ci calma e ci permettere di essere d’accordo con gli altri in modo più consapevole e generoso.
Ciò che ho scritto fa parte della consulenza ed è importante, ma non è certamente l’unica cosa. Ogni adolescente ha comunque delle particolarità a cui bisogna dare atto.
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