E’ una parola inglese che vuol dire mente consapevole, ma in un senso particolare. Tra le possibili descrizioni è diventata “classica” quella di Jon Kabat-Zinn, uno dei pionieri di questo approccio: “Mindfulness significa prestare attenzione, ma in un modo particolare: a) con intenzione, b) al momento presente, c) in modo non giudicante”. Qui e ora.
E’ un metodo per insegnare questa pratica agli altri. Oltre a consentirti di lavorare mettendo in pratica i tuoi valori, potrai insegnare la pratica della consapevolezza in modo efficace. Gestisce gli effetti dello stress non patologico, alleggerisce la mente da pensieri opprimenti, controllare le emozioni, avere cura del corpo, stare bene e vivere armoniosamente, è una prevenzione per il benessere. Il respiro è ciò che ci rende consapevoli.
E’ una meditazione di consapevolezza e consiste proprio nel proporre un livello introduttivo, iniziale di pratica di meditazione che sia adeguato e adatto a contesti quotidiani, all’esperienza di vita normale che sperimentiamo tutti i giorni. In sintesi un approccio che possa aiutarci a metterci in una diversa relazione col disagio, che prima o dopo, in un modo o nell’altro, tutti sperimentiamo.
E’ un atto che parte dall’attenzione e dal modo in cui la usiamo ed è talmente semplice che questa stessa semplicità ne rappresenta la vera difficoltà. Noi facciamo molta fatica ad essere semplici. Da un lato, una capacità progressiva di maggiore presenza al qui e ora ci apre a esperienze inaspettate, alla ricchezza del momento presente, alla pienezza del vivere. Dall’altro, la pienezza dell’esperienza comprende necessariamente anche il suo lato “negativo”: il disagio, la sofferenza, il dolore. E qui si gioca uno degli aspetti più interessanti di questo approccio che ci chiede e ci insegna a non respingere e a non negare questa dimensione ma a farne motivo di crescita e persino di creatività. Questo è l’aspetto cui si riferisce la parola “accettazione/accoglienza”.
Più recentemente tuttavia le applicazioni si sono estese all’ambito educativo e organizzativo come proposta di un vero e proprio stile di vita più salutare in quanto più consapevole, a scuola o a casa per bambini e ragazzi, al lavoro e nella vita normale.
Cosa non è Mindfulness:
non è una tecnica, ma un approccio che richiede tecniche;
non è una mediazione mistica né religiosa;
non è una magia.